Il 2 novembre, sul palco dell’area talk del RAISE Village, Zoe Betta e Lucrezia Grassi del Laboratorio RICE dell’Università di Genova hanno presentato la conferenza intitolata “Robot umanoidi e quadrupedi per porti più accoglienti e sicuri”. La conferenza ha esplorato il potenziale dei robot nell’interagire con le persone e nel garantire la sicurezza in ambienti portuali complessi.
Durante l’evento, sono stati illustrati due progetti innovativi che fanno parte dello Spoke 4 del progetto RAISE, mirati ad avanzare la robotica in ambiti sociali e di sicurezza.
Il primo progetto riguarda lo sviluppo di un sistema di conversazione basato su cloud e sensibile alla diversità, progettato per robot sociali come Pepper. Questo robot umanoide è stato personalizzato per accogliere i turisti presso la Stazione Marittima di Genova, offrendo informazioni e raccogliendo feedback sulle esperienze dei visitatori.
Il secondo progetto si concentra sulla sicurezza portuale tramite il robot quadrupede Spot di Boston Dynamics. Spot è stato programmato per svolgere missioni autonome di monitoraggio, inclusa l’ispezione delle stive e il controllo dei piazzali con merci pericolose, migliorando la sicurezza per i lavoratori e le merci.
Questa iniziativa rappresenta un importante passo avanti per l’innovazione tecnologica nel settore portuale, dove robot avanzati come Pepper e Spot contribuiscono a rendere le operazioni più efficienti e sicure.
“Il vero vantaggio di avere il mio progetto all’interno di un ecosistema come RAISE, secondo me, sta nella ricchezza che nasce dal confronto e dall’interazione con realtà molto diverse da quelle con cui sono abituata a lavorare. Grazie a questa esperienza, ho la possibilità di collaborare non solo con altri enti di ricerca, ma anche con organizzazioni più operative, come l’Autorità Portuale, che si occupano di applicazioni concrete e immediate. Questa contaminazione mi permette di immaginare nuovi ambiti per il progetto, scoprendo come le nostre soluzioni possano essere utili in contesti che all’inizio non avrei nemmeno considerato. Inoltre, il confronto con altri gruppi di ricerca, spesso più esperti o con competenze complementari alle mie, arricchisce il lavoro in modi inaspettati, offrendo una prospettiva di realizzabilità concreta e a breve termine” ha commentato Zoe Betta al termine della conferenza.
“Il valore aggiunto di partecipare con il nostro progetto a un ecosistema come RAISE risiede soprattutto nella possibilità di testare il nostro sistema, chiamato CAIR (Cloud Artificial Intelligence and Robotics), già registrato alla SIAE prima dell’avvio di RAISE, in diversi contesti. Grazie alla sua architettura avanzata, CAIR è in grado di adattarsi automaticamente a diverse popolazioni e ambienti, consentendoci di sperimentarlo in ambiti molto differenti. Questa versatilità rappresenta uno dei suoi maggiori punti di forza, poiché lo rende adatto tanto al settore dell’assistenza sanitaria, all’interno dello Spoke 2, quanto all’accoglienza dei visitatori in aree portuali, all’interno dello Spoke 4. Partecipare a RAISE ci ha dato l’opportunità di instaurare collaborazioni preziose con realtà di primo piano, come l’Unità Spinale Unipolare dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, l’Istituto Italiano di Tecnologia, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e le Stazioni Marittime. Inoltre, RAISE ci offre maggiore visibilità, permettendoci di presentare il nostro lavoro a eventi come il Festival della Scienza e la Robot Valley, da cui raccogliamo feedback preziosi dal pubblico” ha aggiunto Lucrezia Grassi.