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L’arte comunica la scienza: presentazione dei progetti Bio Alter Ego e Angel Robot

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Robot Valley Genova
10 Aprile 2025
L’arte comunica la scienza: presentazione dei progetti Bio Alter Ego e Angel Robot

Nella giornata inaugurale di Robot Valley Genova 2025, si è svolta una tavola rotonda che ha visto un dialogo stimolante tra arte, scienza e tecnologia, mettendo in luce progetti innovativi che dimostrano come la creatività possa fungere da punto di incontro tra mondi apparentemente distanti ma profondamente connessi.

Robot Valley, un luogo dove tecnologia e arte si fondono, ha offerto il palcoscenico ideale per esplorare come la scienza possa essere raccontata attraverso l’arte, trasformando la ricerca scientifica in una forma di espressione visiva e interattiva.

Marco Nereo Rotelli, Alessio Bertallot, Luca Marazzini, Antonio Alfano e Alessandro Piano hanno partecipato alla tavola rotonda moderata da Marco Faimali, coordinatore dello Spoke 3 di RAISE e direttore scientifico dell’Istituto per lo Studio degli Impatti Antropici e Sostenibilità in ambiente marino (IAS-CNR), e Maurizio Gregorini, direttore artistico di Robot Valley sfruttando l’opportunità di condividere con il pubblico i dettagli di due progetti straordinari che fondono arte e scienza: Bio Alter Ego e Angel Robot.

Il progetto Bio Alter Ego, curato dall’artista Alessandro Piano, propone un’installazione innovativa esposta a Villa Durazzo Bombrini. Alter Ego Maxi RAISE, una scultura in vetroresina alta 170 cm con il corpo cavo, ospita al suo interno un acquario di acqua salata, simbolo di connessione tra natura, arte e scienza. Al suo interno, Alter Ego BIG LUDO, una piccola scultura di 40 cm che, per nove mesi, è stata immersa in mare al largo della città di Camogli. Durante questo periodo, Ludo ha accolto una varietà di microrganismi, diventando così il testimone di un viaggio scientifico che unisce la biologia marina all’arte contemporanea. Contestualmente, una versione più piccola della scultura, Alter Ego LUDO, è stata immersa in porto a Genova presso la Stazione Marina Sperimentale del CNR, offrendo un contrasto tra i due ambienti marini. L’analisi scientifica dei due oggetti, effettuata dal team di Faimali, ha rivelato l’importanza di questi esperimenti per lo studio dell’impatto antropico sul mare.

Parallelamente, a Largo Pertini, è presente un’altra opera d’arte affascinante: Angel Robot, un ologramma realizzato dall’artista Marco Nereo Rotelli, realizzata con la collaborazione musicale di Alessio Bertallot e il contributo tecnico di Luca Marazzina e Antonio Alfano, con il supporto di ELITAL. Installato all’interno di un container futuristico, l’ologramma rappresenta un angelo meccanico che danza e simboleggia la relazione tra l’essere umano e la macchina. Dal 10 al 16 aprile, il pubblico potrà interagire con l’opera, che offrirà poesie generate dall’intelligenza artificiale, un omaggio alla tradizione poetica italiana, grazie alla collaborazione con Luca Andrea Marazzina. La notte, l’installazione si trasformerà in un’esperienza immersiva, con la proiezione dei versi che l’artista ricevette in dono dal poeta genovese Edoardo Sanguineti.

“Io credo che ci sia progresso quando una ricerca o una nuova tecnologia crea vantaggi per tutti – e questo vale anche per l’arte. L’arte, di per sé, è un territorio ristretto; invece io lavoro sull’apertura. Il mio fare utilizza molti saperi, che spaziano da quelli arcaici fino alle tecnologie più avanzate. I miei ultimi lavori sono realizzati insieme a scienziati, perché la scienza crea conoscenza, e l’arte la rappresenta. È importante poi parlare dei confini a cui può arrivare l’arte. Una citazione interessante è quella del grande Frank Zappa, che diceva: “Voglio strumenti elettronici, perché i musicisti fanno più errori”. Ecco, questa può sembrare una battuta, ma secondo me racchiude una forma di pensiero. Tra la voce, la chitarra di Frank e ciò che gli sta intorno, si delinea un’idea: ripensare tutto come un’orchestra. Io penso che il movimento su cui dobbiamo investire sia proprio questo: un’orchestra che unisca arte, scienza, tecnologia e antichi saperi, in modo da diventare – sempre – una piattaforma di azione comune.” ha commentato l’artista Marco Nereo Rotelli.

“Ho creato gli Alter Ego perchè siano una occasione di Incontro. Perchè volevo che loro stessi diventassero una finestra su altri mondi. L’arte per me è un ponte che aiuta ad esprimersi ed il ponte e la finestra sono, come ha giustamente sottolineato anche il maestro Rotelli, segni importanti di apertura. L’alter Ego MAXI Raise è la sintesi di tutto questo. E’ Arte, è gioco, è inclusione è occasione di incontro tra tutte le realtà che hanno partecipato a questo progetto ed è una finestra sul mondo della Biodiversità marina che va osservata , studiata ma rispettata tenendo la giusta distanza” racconta Alessandro Piano al termine della tavola rotonda.

Questi progetti sono una dimostrazione concreta di come l’arte possa raccontare e arricchire la scienza, e di come la tecnologia possa essere utilizzata per creare nuove forme di espressione culturale. L’unione di queste diverse discipline non solo arricchisce il panorama artistico, ma contribuisce a una riflessione più profonda sul nostro rapporto con l’ambiente, la tecnologia e la creatività

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