Estetica dell’intelligenza artificiale: nuove forme di espressione a Robot Valley Genova 2025


Sabato 12 aprile 2025, durante la terza giornata del festival Robot Valley Genova 2025, si è svolta una conferenza dal titolo “Estetica dell’Intelligenza Artificiale, all’interno della sessione dedicata al rapporto tra arte, scienza e tecnologia”. L’incontro ha approfondito il modo in cui le nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale, stanno trasformando il linguaggio estetico e i processi creativi nelle arti visive.
Relatore della conferenza è stato Rocco Antonucci, docente di Semiotica dell’Università di Genova presso il Dipartimento DIBRIS, che ha guidato il pubblico in un’analisi critica e affascinante delle applicazioni dell’intelligenza artificiale nella ricerca estetica contemporanea. Durante il suo intervento, Antonucci ha sottolineato come l’arte visiva, grazie all’intelligenza artificiale, possa assumere sempre più le caratteristiche di una forma d’arte performativa, in cui gli attori umani sono affiancati – e talvolta sostituiti – da agenti artificiali intelligenti.
Questi agenti sono capaci di interagire tra loro e con gli esseri umani attraverso il linguaggio naturale, i gesti e l’espressività del volto, aprendo nuove possibilità narrative ed espressive. L’intelligenza artificiale non viene così soltanto utilizzata per generare immagini o contenuti, ma anche per simulare il processo percettivo umano, ovvero quel meccanismo subconscio con cui il cervello interpreta stimoli casuali e indefiniti, attribuendo loro un senso compiuto.
“Ritengo che l’uso delle tecnologie dell’intelligenza artificiale possa dare la possibilità a un rinnovamento del mondo dell’arte contemporanea. Questo perché rinnovano i linguaggi estetici stimolando nuiovi modi di far arte e un maggiore sviluppo di una espressività che non è stata ancora percorsa ma estremamente nuova. Ritengo inoltre che l’uso delle tecnologie dell’intelligenza artificiale come stanno facendo alcuni artisti nel panorama dell’arte contemporanea possa ridare vita al discorso dell’arte che in questo momento è un forte crisi” ha commentato Antonucci alla fine della conferenza.
La conferenza ha offerto al pubblico un’occasione di riflessione sul ruolo dell’intelligenza artificiale non solo come strumento tecnico, ma anche come nuovo attore culturale, capace di interagire con l’immaginazione umana e di generare significati. L’intervento si è inserito pienamente nello spirito del festival Robot Valley, che da anni promuove il dialogo tra scienza, arte e società, in un’ottica di apertura verso le trasformazioni digitali del nostro tempo.