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RAISE al Festival della Comunicazione di Camogli: la sessione dedicata a Spoke 1, 2 e 5

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29 Settembre 2024
RAISE al Festival della Comunicazione di Camogli: la sessione dedicata a Spoke 1, 2 e 5

RAISE ha partecipato al Festival della Comunicazione di Camogli con 21 persone, 5 talk, nelle giornate del 13 e 14 settembre. Dopo un primo ricco pomeriggio alla Terrazza di Miramare, con i talk di Spoke 3 e 4, le presentazioni dei ricercatori e ricercatrici di RAISE sono proseguite nella giornata del 14 Settembre.

Nel talk di Spoke 1, dal titolo “Inclusione attraverso la tecnologie urbane: le proposte dal progetto RAISE”, la professoressa Paola Renata Dameri, Pro-Rettore per l’Internazionalizzazione e la Smart City presso l’Università di Genova ha illustrato come il progetto RAISE contribuirà a migliorare la vita dei delle persone nel contesto urbano, con servizi innovativi personalizzati e progettati sulla base delle esigenze concrete dei cittadini, soprattutto dei più fragili. Grazie infatti ai dati raccolti sul cittadino e sulla città, usando anche appositi sensori e una piattaforma dedicata di data management, ogni persona potrà usufruire di nuovi servizi digitali. A seguire, la ricercatrice Monica Bruzzone (UniGE) ha ripreso il tema del festival, ovvero la speranza, per sottolineare che lo Spoke 1 di RAISE ha l’obiettivo di migliorare la vita dei cittadini, utilizzando la “memoria dei dati di una città”. Citando Umberto Eco sulla “memoria” nei libri, la ricercatrice ha parlato della “memoria” condensata nei dati: quelli sui vari strati e stati della città, insieme ai dati del cittadino, saranno valorizzati per realizzare nuove soluzioni. 

Nella successiva presentazione, Antonio Novellino (ETT) ha descritto alcuni esempi concreti di servizi digitali innovativi per i cittadini della città smart ed inclusiva, come nuovi percorsi personalizzati tra i musei accessibili presenti sul territorio, attraverso anche la digitalizzazione di tali luoghi della cultura.

Il pomeriggio dedicato a RAISE è proseguito con il talk dello Spoke 2, “Robotica e AI per la salute: le nuove tecnologie dal progetto RAISE”, moderato dal coordinatore Lorenzo De Michieli (IIT).  

Matteo Laffranchi (IIT) ha introdotto il concetto di “ambiente intelligente” in cui, grazie alla tecnologia, avviene un monitoraggio del paziente, di come la sua condizione sta evolvendo, rilevando parametri fondamentali e utili per la diagnosi, nel contesto dell’ospedale, ma anche nel contesto domestico e durante lo svolgimento di attività quotidiane. 

Michela Chiappalone (UniGe) ha poi spiegato al pubblico cosa è un “digital twin”, partendo dal cinema, ovvero da un esempio tratto da un noto passaggio di un film, per illustrare come una copia virtuale di un sistema fisico può essere utilizzato per ricostruire i processi del sistema originario e per risolvere uno specifico problema. Nel progetto RAISE, quindi, i modelli tridimensionali digitali del paziente e dei suoi organi sono realizzati per intervenire con una terapia personalizzata.

Il successivo intervento invece è stato incentrato sull’uso dei robot nella riabilitazione. Il prof. Vittorio Sanguineti (UniGe) ha parlato di riabilitazione 4.0, dove i robot sono di supporto per re-insegnare alla persone come camminare. In tale ambito sanitario, si cerca di re-insegnare alle persone i movimenti: più una persona può ricevere un trattamento, più c’è recupero. Questo però non è sostenibile, per trattare molte persone allo stesso tempo; quindi, l’impiego dei robot  è una soluzione innovativa per garantire una cura a più persone in modo efficace. Questi agenti sono in grado di stabilire delle simbiosi ed essere collaborativi con l’essere umano, fornendo assistenza e conversando con il paziente.

Infine, Martina Piccini (CNR-IMATI) ha presentato il tema della diagnostica avanzata.  La ricercatrice ha messo in evidenza come l’intelligenza artificiale ha il potenziale di rivoluzionare la diagnostica, il trattamento e le cure mediche attraverso tecnologie avanzate di gestione e interpretazione dei dati biomedicali. Tra le varie possibili applicazioni della IA presentate, vi è il supporto del personale medico, nel riconoscimento automatico delle patologie per una diagnosi precoce e più accurata: algoritmi avanzati sono in grado di analizzare immagini mediche (es, risonanze magnetiche, TAC, ecografie) per identificare automaticamente anomalie morfologiche e patologie.

Il pomeriggio di RAISE si è concluso con una presentazione su “L’evento Robot Valley Genova, tra arte, scienze e tecnologia. Prima analisi quantitativa e qualitativa dell’esperienza dei visitatori”,  per lo Spoke 5 e focalizzata sulla comunicazione, divulgazione e public engagement. In particolare, le tre relatrici, Grazia Biorci (CNR-IRCrES), Patrizia Schettino (CNR-IAS), Ilaria Schizzi (CNR-SCITEC), hanno presentato i risultati di una ricerca sull’esperienza dei visitatori alla prima edizione di Robot Valley Genova. Tale evento, ideato dal coordinatore dello Spoke 5, Andrea Pagnin (IIT), è stato introdotto da Adriana Ferrari (ETT), responsabile per la comunicazione di Robot Valley 2024, che ha messo in evidenza l’aspetto innovativo dell’evento presso Villa Bombrini, a Cornigliano, tra arte, scienza e tecnologia.

Come è emerso chiaramente dai risultati della valutazione dell’esperienza dei visitatori, l’evento è stato di successo. La ricerca, con una parte quantitativa e una qualitativa, ha consentito di ascoltare e coinvolgere il pubblico. Come ha evidenziato Ilaria Schizzi (CNR-SCITEC), la maggior parte dei visitatori hanno dichiarato di voler consigliare tale evento ad amici e parenti e hanno aggiunto di voler sapere di più, grazie a tale esperienza, di robotica e IA nel prossimo futuro. Dall’analisi linguistica, riassunta da Grazia Biorci (CNR-ICrES) sono emerse parole molto positive e piene di speranza per il futuro, come “bellezza”, “stupore”, “felicità”, nella fascia dei partecipanti più giovani, ma anche parole che mostrano un grande “interesse”, “curiosità”, “entusiasmo” da parte del pubblico più adulto, sia uomini che donne (da 35 fino agli 88 anni), oltre ogni stereotipo di età e genere. Infine, Patrizia Schettino (CNR-IAS) ha mostrato cosa e come i visitatori hanno imparato da questa esperienza, applicando i GLO (Generic Learning Outcomes), un metodo della School of Museum Studies di Leicester (UK), e ha sintetizzato le “personas”, ovvero i vari profili dei visitatori emersi dall’analisi dei dati.

Due pomeriggi quindi molto densi e ricchi di risultati, che i ricercatori e ricercatrici di RAISE hanno saputo presentare in modo efficace ad un pubblico attento e curioso. 

Autore video: Emilio Suraci (CNR)
Credits: RAISE

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