Lo scorso 31 ottobre durante il Festival della Scienza si è tenuto il convegno “Il progetto RAISE: l’impronta tecnologica sul nostro futuro” per condividere a un anno dall’avvio del progetto un primo bilancio delle attività e presentare i risultati conseguiti in questa fase iniziale in termini di collaborazioni, trasferimento tecnologico e attrattività di giovani ricercatrici e ricercatori.
Nella seconda parte dell’incontro sono intervenuti Lorenzo De Michieli, Direttore del Rehab Technology Lab dell’Istituto Italiano di Tecnologia e coordinatore dello Spoke 2, ed Alberto Pilotto, Direttore del Dipartimento Cure Geriatriche, Ortogeriatria e Riabilitazione dell’E.O. Ospedali Galliera, partner dello Spoke 2.
Lorenzo De Michieli ha evidenziato come “l’ambizione dello Spoke 2 è di dare un contributo all’ospedale tecnologico del futuro, che sarà digitalizzato, diffuso sul territorio, in grado di operare cure a distanza e genererà terapie personalizzate e di precisione. Questa visione è condivisa da partner scientifici, aziende e clinici che insieme affronteranno quattro sfide: la costruzione di ambienti intelligenti dove i dati provenienti dalle persone possano arrivare ai clinici, la creazione dei gemelli digitali, lo sviluppo di robot per la riabilitazione e la creazione di nuovi dispositivi per la diagnostica per immagini.”
Alberto Pilotto ha sottolineato come “il contributo di Ospedali Galliera è di mettere a disposizione un laboratorio vivente che permette di testare tecnologie più o meno innovative con le persone che necessitano di cure e di assistenza. Il nostro focus è orientato alle persone anziane. Innovazione nell’invecchiamento può sembrare un ossimoro, ma le soluzioni in termini di qualità di cura, di assistenza e di vita delle persone dipendono strettamente da un appropriato uso delle tecnologie. Per renderne possibile l’impiego, però, le tecnologie devono essere strutturate sulle persone fragili. RAISE è un esempio concreto del superamento della multidisciplinarietà e della interdisciplinarietà, creando una trans-disciplinarietà che permette a noi di conoscere le nuove tecnologie e a chi sviluppa le tecnologie di imparare quali siano le sensibilità delle persone anziane alle quali sono destinate.”