L’intelligenza artificiale al servizio di Pubblica Amministrazione e Università
P5 AI for Public Administration è uno dei percorsi formativi previsti nell’ambito del Training Program di RAISE, coordinato dallo Spoke 5.
Federico Delfino, Magnifico Rettore dell’Università di Genova descrive le opportunità che derivano dall’adozione di una nuova tecnologia come l’intelligenza artificiale da parte della Pubblica Amministrazione e dall’Università.
“L’ecosistema dell’Innovazione RAISE è una grande opportunità per l’università di Genova non solo di collaborazione col mondo delle imprese ma anche di elaborazione di percorsi formativi mirati.
Qui si tratta di avere un Focus su intelligenza artificiale e sulla robotica e l’intelligenza artificiale, ovviamente, anche in ambito formativo, è un tema assolutamente di frontiera. Pensiamo a tutte le applicazioni che può avere nel sistema pubblico, all’impatto sulla Pubblica Amministrazione a livello procedurale per esempio può portare allo snellimento di processi, fornire aiuto e supporto al personale e quindi migliorare anche la gestione dei dati.
Nell’Università l’intelligenza artificiale può avere anche ricadute di tipo formativo e di supporto agli studenti.
I corsi tenuti in presenza, quindi come quelli erogati da un’università tradizionale come l’università di Genova, possono migliorare con il supporto di piattaforme e intelligenza artificiale che possono aiutare lo studente durante il periodo di studio.
Essendo disponibili nel momento più confacente allo studente permettono di conciliare meglio i tempi dello studio e della frequentazione dell’aula.
È un modo per mettere nuove tecnologie a servizio delle istituzioni pubbliche.
Noi come Università siamo chiamati a produrre innovazione a sperimentare nuovi modelli e, in caso questi funzionassero, a renderli disponibili come best practices pubbliche per essere replicati in poi in altri contesti pubblici vicini.
Gli studenti già oggi richiedono nuove tecnologie sono molto più abituati di noi alle soluzioni che il progresso offre, quindi sicuramente l’Università tra vent’anni sarà un’Università molto diversa, non abdicherà certamente al ruolo della relazione docente-discente che è fondamentale per trasmettere la conoscenza, ma si baserà su tutte queste tecnologie su nuovi device su quello che sarà inventato. In questo campo le invenzioni e l’avanzamento tecnologico sono veramente repentine, si pensi al cellulare e ai tablet, mai avremmo pensato che diventassero compagni inseparabili della nostra giornata. Quindi ci sarà anche un nuovo modo di fare formazione ibridizzato con la tecnologia e con contenuti ovviamente legati alle grandi tradizioni accademiche italiane.”