Questa operazione segna un importante traguardo per i progetti Met-ocean observing system maintenance and improvement e AI tools and technologies for greening ports dello Spoke 4 di RAISE che ha come ‘marine test site’ la Smart Bay, un laboratorio naturale di ricerca, tecnologia e mitilicoltura dove sono installate numerose stazioni per il monitoraggio fisico-chimico basate sulla tecnologia IoUT, controllo dei dati e validazione e monitoraggio dei sistemi biologici.
L’iniziativa è stata promossa da Fineco e LifeGate nell’ambito della Water Defenders Alliance, in collaborazione con Smart Bay Santa Teresa condotta da ENEA ed altri enti di ricerca, Verdeacqua e il Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare e il Comune di Lerici.
Diversi i tipi di rifiuti rimossi: oltre a quelli “di usuale reperimento”, sono stati rimossi anche quelli ingombranti.
La baia di Santa Teresa ospita la prima Smart Bay d’Italia, un modello che coniuga ricerca, tecnologia, turismo sostenibile e molluschicoltura, grazie alla collaborazione tra realtà scientifiche e istituzionali quali ENEA, CNR, INGV, Comune di Lerici, Scuola di Mare Santa Teresa e Cooperativa Mitilicoltori Associati, uniti per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e indicare la strada per la salvaguardia della biodiversità marina.
Per Tiziana Ciuffardi di ENEA, la rimozione dei rifiuti di grandi dimensioni riveste un valore scientifico oltre che ambientale: “Grazie al progetto oltre a migliorare le condizioni e la qualità dell’ambiente marino, si riduce il rischio che la rete di trasmissione dati subacquea e i sensori oceanografici ad essa collegati installati nella baia grazie ai progetti PNRR RAISE ed EMBRC-UP, possano essere danneggiati dai movimenti di questi grossi detriti.”
Inoltre, conclude Chiara Lombardi di ENEA: “La pulizia del fondale ci permetterà di installare – in sicurezza – le strutture ideate da Enea e realizzate nell’ambito dello Spoke 4 del PNRR RAISE che ha, tra gli obiettivi, la rigenerazione di aree portuali attraverso l’utilizzo di Nature Based Solutions. Queste strutture – realizzate con scarti di gusci della produzione locale – aiuteranno la promozione della biodiversità e serviranno per il ripristino dell’ostrica piatta.”
Immagini di Emilio Mancuso, Verdeacqua