L’ecorobotica marina in azione: la prima campagna di acquisizione di parametri ambientali per il progetto NEPTUNE™
Nei giorni 19 e 20 luglio si è svolta la prima campagna di acquisizione dati oceanografici del sito archeologico subacqueo denominato relitto di Capistello a Lipari. Il rilievo è stato supervisionato dal gruppo di ricerca di Neptune che si è avvalso del supporto della società partner Oceanhis specializzata in rilevazione dati oceanografici e ambientali subacquei. Tutte le operazioni si sono svolte in accordo con la Soprintendenza del Mare Regione Siciliana.
Il progetto Neptune prevede la generazione di metadata riferiti all’ambiente subacqueo che si vanno ad associare alle immagini acquisite del relitto, mediante l’utilizzo di DPV (Dover Propulsion Vehicle) e ROV (Remotely Operated Vehicle) subacquei muniti di speciali telecamere.
Le operazioni hanno previsto l’utilizzo di due differenti sistemi di analisi dei dati oceanografici, una Blue Box che è rimasta in superficie e che mediante l’utilizzo di speciali cavi ha permesso il campionamento dell’acqua a una profondità di circa 50 metri lungo tutta la colonna d’acqua fino alla superficie.
Il secondo sistema impiegato per la raccolta dei dati è rappresentato da una sonda autoalimentata contenente diversi sensori che è stata calata direttamente sul fondale marino (50 m) e successivamente recuperata ad intervalli regolari consentendo anche in questo caso l’analisi di tutta la colonna d’acqua.
I parametri misurati sono stati: temperatura, salinità, ossigeno, conducibilità, ph, clorofilla, alghe azzurre.
Questi fondamentali parametri costituiscono parte dei metadata di ogni modello 4D del relitto generato dall’AI di NEPTUNE, consentendo quindi per la prima volta la possibilità non solo di associare i parametri ambientali a quelli storico archeologici, ma un domani di poter elaborare modelli predittivi per la tutela del patrimonio culturale sommerso e dell’ambiente marino.
Durante questa prima campagna di campo, è stata coperta un’area di costa di oltre 300 metri e raggiunta la profondità di 50 metri. Tale attività che è stata preceduta da una serie di immersioni subacquee che hanno permesso l’acquisizione di immagini in alta definizione del relitto di Capistello.
Le ricerche del progetto NEPTUNE continueranno nei prossimi mesi in Liguria presso l’Area Marina Protetta di Portofino. Un progetto quindi tra i fondali della Sicilia e della Liguria, applicando l’approccio interdisciplinare dell’ecorobotica, alla base dello Spoke 3, coordinato da Marco Faimali (CNR-IAS).
NEPTUNE è risultato uno dei vincitori del bando a cascata per progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale nei domini dell’Intelligenza Artificiale e della Robotica, dello Spoke 5 di RAISE.
Il partenariato è composto da MYWAI SRL, UBICA SRL, IMMERSEA SRL, NEXT VISION SRL, IIS – ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA e UNIVERSITÀ DI CATANIA, con la partecipazione di REGIONE SICILIANA – Soprintendenza del Mare, MINISTERO DELL’AMBIENTE – Area Marina Protetta di Portofino e OCEANHIS.
Immagini:
Autore: NEPTUNE
Credits: NEPTUNE e RAISE
Immagine Copertina
Piattaforma NEPTUNE per Underwater Equipment as a Service, realizzata da MYWAI Srl, su cui saranno generati i modelli 4d dei dati acquisiti presso il Relitto Archeologico di Capistello, Lipari