RAISE at the 2024 Science Festival, all the events

The calendar of the 2024 Science Festival is online, with RAISE once again among its protagonists with two important events.

On October 25th, the conference entitled “RAISE: towards the future of innovation. Results and prospects of the Liguria ecosystem” will take place in the Maggior Consiglio hall of Palazzo Ducale. RAISE returns to the Science Festival to talk about the evolution of its projects and how hypotheses and ideas are being transformed into innovation and technology at the service of cities, health, the environment and ports.
In this meeting, RAISE researchers will present the results obtained so far, taking stock of the progress of robotics and artificial intelligence projects and their technological transfer.
In the second part of the conference, we will look at the future of the RAISE ecosystem: experts in the sector will discuss the prospects for the future, to exploit the knowledge and technologies developed as a driving force for innovation for our territory to be taken as a model at a national level.

From October 26th to November 3rd you can visit the RAISE VILLAGE which this year moves to Piazza Matteotti and will be hosted by the Cisterne del Ducale.
The RAISE VILLAGE at the Festival della Scienza is a place to discover and learn about the RAISE innovation ecosystem.
In the RAISE VILLAGE you can take part in demonstrations, attend talks and round tables and get to know the protagonists of RAISE up, the innovative technologies developed and learn the various ways in which scientific research can stand alongside people and improve the quality of life, work and the environment.
In the cloisters of Palazzo Ducale, an “immersive cube” will allow visitors to immerse themselves in the research of RAISE, anticipating the activities visible at the RAISE VILLAGE.

The RAISE Village 2024 calendar can be found at this link.

The calendar of the 2024 Science Festival can be found at this link.

RAISE al Festival della Comunicazione di Camogli: la parola agli Spoke 3 e 4

Il Festival della Comunicazione appena concluso a Camogli (Genova) ha rappresentato ancora una volta un’ottima occasione di visibilità per il progetto RAISE. In due sessioni dedicate, svolte nelle giornate di venerdì 13 e sabato 14 settembre, ricercatori e ricercatrici coinvolti nei vari Spoke hanno illustrato a una vasta platea di visitatori gli importanti risultati di ricerca ottenuti, permettendo così di comprendere come – in concreto – il progetto potrà favorire una società più avanzata e sostenibile, oltre che un’economia più forte.

Venerdì 13 è stata la volta degli Spoke 3 e 4, con talk dedicati, rispettivamente, a “Ecorobotica al servizio dell’ambiente: le nuove tecnologie sviluppate da Raise” e “Robotica e intelligenza artificiale per i porti: il contributo di Raise”. La prima, moderata dal coordinatore dello Spoke 3 Marco Faimali, ha visto alternarsi interventi brevi ed efficaci, ognuno dedicato a un particolare campo applicativo della robotica per l’ambiente, o ecorobotica. Simona Aracri, ricercatrice del CNR-INM, ha illustrato l’evoluzione della robotica marina grazie alla possibilità di integrare appendici di “soft robotics” all’interno dei mezzi robotici autonomi già sviluppati dall’Istituto, e utilizzati soprattutto per esplorare aree non raggiungibili dall’uomo, come le profondità dell’Artide e dell’Antartide. Una tecnologia, questa, che permetterà di compiere in maniera sicura e senza la presenza dell’uomo operazioni di monitoraggio e di “marine cleaning” in zone particolarmente delicate dal punto di vista ambientale.

Le potenzialità della robotica in contesti di terremoto erano, invece, al centro degli interventi di Serena Cattari e Bianca Federici, entrambe del Dipartimento di ingegneria civile, chimica e ambientale (DICCA) dell’ateneo genovese: la possibilità di avvalersi di droni e mezzi robotici potrà, in questi casi, rivelarsi decisiva sia nella fase di rilievo dei danni – ad esempio a edifici storici lesionati, chiese, così come in tutti i casi in cui un sopralluogo metta in pericolo un eventuale operatore umano- sia nella fase della messa in sicurezza e della pianificazione degli interventi di conservazione. Opportunamente equipaggiati con laser scanner e tecnologie di AI, poi, tali mezzi saranno in grado di determinare con maggiore precisione l’estensione e la gravità dei danni, così fornendo un supporto di grande efficacia nella fase della decisione degli interventi conservativi da porre in atto.

L’ecorobotica aerea è stata trattata anche da Gianni Vercelli, prorettore all’ICT dell’Università di Genova che ha illustrato le attività condotte in seno al Dipartimento di informatica, bioingegneria, robotica e ingegneria dei sistemi (DIBRIS ) dell’ateneo, in particolare per quello che riguarda l’utilizzo di droni per il monitoraggio della qualità dell’area in zone in cui sono presenti infrastrutture di potenziale rischio per i cittadini quali porti, impianti di smaltimento rifiuti, siti industriali. In questo caso, l’obiettivo è ottenere mappe temporali accurate che -sulla base di parametri come la presenza nel tempo di sostanze inquinanti e la loro dispersione, rielaborati da software di AI- permettano di prevedere con anticipo eventuali situazioni di rischio.

Claudio Semini (IIT) ha illustrato le potenzialità di utilizzo dei robot quadrupedi sviluppati dall’Istituto per un problema ambientale estremamente diffuso: la presenza di mozziconi di sigaretta dispersi nell’ambiente che, secondo stime, solo in Italia sono dell’ordine di 14 miliardi l’anno, meno del 20% dei quali viene raccolto e smaltito correttamente. Equipaggiati con telecamere e un particolare aspiratore, tali robot sono in grado di muoversi autonomamente per strade anche impervie, rilevare la presenza di mozziconi e rimuoverli in maniera sicura ed efficace. Un altro settore di utilizzo dalle prospettive molto interessanti è, poi, quello dell’agricoltura di precisione: nel talk è stato mostrato un mezzo robotico che, grazia a un software di AI, è in grado di compiere autonomamente alcune operazioni di viticoltura, ad esempio potare la pianta solo dove necessario; ma la stessa tecnica può essere estesa, potenzialmente, a molte altre attività del settore agricolo.

L’ecorobotica “del cittadino” -ovvero il contributo che la società tutta può svolgere nel raccogliere dati utili alla ricerca- è stata, infine, al centro dell’intervento di Antonio Novellino (ETT). Grazie a smartphone e app è, oggi, molto più semplice per un cittadino avere accesso a piattaforme di dati di monitoraggio ambientale, ma anche contribuire aggiungendo proprie rilevazioni. Il ricercatore ha illustrato piattaforme di condivisione dati su salinità e temperatura dell’acqua, qualità dell’aria: esempi che evidenziano l’importanza del concetto di qualità dei dati, anche nella “citizen science”. Nel mondo scientifico, infatti, i dati devono rispondere a precisi principi, riassunti nell’acronimo FAIR: devono, cioè, essere Findable (facilmente reperibili), Accessible (accessibili a chiunque), Interoperable (integrabili con altri dati e utilizzabili da diverse applicazioni) e Reusable (riutilizzabili per nuove ricerche).

Il secondo panel della giornata del 13, moderato dal coordinatore dello Spoke 4 Davide Giglio, era dedicato ad applicazioni di robotica in ambito portuale e sociale. La prima relatrice è stata Francesca Garaventa del CNR-IAS, che è intervenuta su un tema di grande attualità: la prevenzione dall’invasione delle specie aliene nei nostri mari. Una sfida, questa, che passa anche attraverso l’uso di tecnologie di robotica marina per “pulire” scafi e carene delle navi prima che eventuali organismi alieni ad esse attaccati si diffondano, così come da tecnologie di AI che permettono analisi precise e veloci delle immagini delle carene prima che queste entrino nei porti.

Il talk successivo, a cura di Francesco Rea (IIT), ha illustrato, invece, l’uso di robot sociali per operazioni di accoglienza e orientamento del pubblico, in particolare in contesti di grande afflusso di persone. Le potenzialità spaziano da musei a luoghi come stazioni marittime, aeroporti, piccole marine e molto altro ancora: tutti quei contesti, cioè, in cui può rivelarsi utile un robot guida per fornire informazioni, controllare documenti, o compiere operazioni ripetitive. Una prima sperimentazione è stata condotta all’interno del Galata Museo del Mare di Genova, nel quale alcuni robot sono stati impiegati come “guide turistiche” fornendo informazioni sulle opere d’arte esposte, ottenendo riscontro favorevole dai visitatori.

Autore video: Emilio Suraci (CNR)
Credits: RAISE

A Padova un incontro fra gli 11 Ecosistemi dell’Innovazione

Giunti ad oltre metà del percorso previsto dal PNRR, gli 11 Ecosistemi dell’Innovazione costituiti a livello nazionale si sono incontrati a Padova all’evento organizzato dall’Ecosistema iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem.

L’incontro “Ecosistemi dell’Innovazione: risultati, impatti, sfide”, che si é tenuto presso l’Università di Padova nella sala dell’Archivio Antico del Palazzo del Bo, è stato un’importante occasione di confronto per fare il punto sui risultati raggiunti dopo un anno e mezzo dalla partenza dei progetti e per mettere a sistema idee e considerazioni circa il futuro degli ecosistemi e dei ricercatori e delle ricercatrici alla conclusione del PNRR.

Ecosistema RAISE - Ecosistemi Innovazione Risultati Impatti Sfide - Ecosistema iNEST Padova

Al dibattito ha partecipato la Programme Manager di RAISE Cristina Battaglia, che ha espresso la necessitá di preservare e potenziare un modello virtuoso di relazioni sinergiche tra istituzioni, imprese ed enti di ricerca.

Cristina Battaglia ha inoltre evidenziato l’importanza del ruolo istituzionale degli enti attuatori, capaci di proseguire nel processo di valorizzazione dei risultati della ricerca all’interno dei territori.

Ecosistema RAISE - Ecosistemi Innovazione Risultati Impatti Sfide - Ecosistema iNEST Padova

Confermata per il 2024 la partnership RAISE – SMARTcup Liguria

Fino al 12 settembre 2024 è possibile inviare le idee innovative sui quattro settori di riferimento: ICT, Life Sciences & Med Tech, Clean Tech & Energy e Industrial.

La presentazione dei business plan, valida per l’accesso alla fase finale del concorso, è aperta a tutti i candidati fino al 7 ottobre e i quattro migliori progetti di SMARTcup Liguria potranno beneficiare per sei mesi dei servizi di incubazione al BIC Genova e partecipare al PNI, il Premio Nazionale per l’Innovazione che quest’anno si terrà il 5 e 6 dicembre all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

RAISE è partner del concorso anche per il 2024, potenziando l’opportunità di sinergie tra ricerca e impresa, nell’ottica della più efficace traduzione delle idee innovative in concrete realtà imprenditoriali.

L’ecosistema potrà fornire ai vincitori ed ai partecipanti alla SMARTcup Liguria supporto ed assistenza per il migliore avvio della propria impresa.

RAISE al convegno annuale dei Gruppi CoDAU Ricerca e Terza Missione

Ieri all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, nell’ambito del convegno annuale dei Gruppi CoDAU Ricerca e Terza Missione, si è tenuta la sessione “Il PNRR: Trasferimento tecnologico e Imprenditorialità“ con gli interventi di Giuseppe Conti, Direttore Generale IUSS Pavia, Alessandra Baccigotti, Responsabile Settore Knowledge Transfer Office – bioeconomia e ingegneria (KTO – BEI) e finanziamenti per l’innovazione Università di Bologna, Francesca Farnararo, Dirigente Area Gestione Progetti Strategici Terza Missione e Comunicazione Università degli Studi di Firenze, Elena Quagliato, Program Manager Fondazione Centro Nazionale di Ricerca – Sviluppo di Terapia Genica e Farmaci con Tecnologia a RNA e Cristina Battaglia, Program Manager RAISE.

Ecosistema RAISE - Convegno annuale dei Gruppi CoDAU Ricerca e Terza Missione - Sapienza Roma

“È stato un piacere portare RAISE quale esempio di ecosistema per analizzare i temi del trasferimento tecnologico e dell’imprenditorialità nell’ambito dei progetti PNRR destinati alla ricerca e sviluppo. Siamo a metà percorso ed è doveroso lavorare affinché i risultati della ricerca producano un impatto significativo sui territori. Impatto non solo economico ma anche sociale ed in termini di miglioramento della qualità della vita delle persone. Le ricercatrici e i ricercatori di RAISE sono impegnati sulla sperimentazione di soluzioni nell’ambito della robotica e dell’AI innovative ed al tempo stesso pronte per essere tradotte in applicazioni. La velocità che ci impone il PNRR non sarebbe in alcun modo traguardabile se non avessimo saputo costruire un ecosistema multidisciplinare dove, fin dal primo momento, hanno lavorato insieme sviluppatori di tecnologie, utilizzatori, istituzioni del territorio. Ringrazio il CoDAU per l’invito e per l’occasione di imparare da altre esperienze e da colleghe e colleghi con cui il confronto è sempre fondamentale.”

Il mestiere della ricerca in Liguria: la voce delle scienziate e degli scienziati di RAISE

Alla presenza di due classi di prima e seconda liceo, la dottoranda Monica Gigola e la ricercatrice Lucrezia Grassi di UniGe, e due ricercatori del CNR, Marco Fortunato dell’Istituto ICMATE e Filippo Castelli dell’Istituto IAS, hanno raccontato ai giovani studenti il loro percorso di studi e i progetti di ricerca che li coinvolgono all’interno dell’ecosistema dell’innovazione ligure Robotics and AI for Socio-economic Empowerment – RAISE.

Monica Gigola, dottoranda in Robotics and Intelligence Machine e con un percorso di studi in legge, ha sollevato la problematica dei possibili rischi connaturati alle diverse tecnologie e della tutela dei diritti fondamentali in un panorama giuridico come quello nazionale ancora carente di normative per i settori della robotica e dell’intelligenza artificiale.

Ecosistema RAISE - Il mestiere della ricerca in Liguria. La voce delle scienziate e degli scienziati di RAISE

Lucrezia Grassi, programmatrice di robot, ha descritto ai ragazzi quali funzioni possa svolgere un robot sociale come ad esempio l’assistenza al personale nei reparti di degenza ospedalieri o come robot di compagnia nella degenza domiciliare, presso le scuole come supporto agli insegnanti di sostegno e in molti altri contesti in cui vi sia un’interazione con le persone. La ricercatrice ha inoltre mostrato alcuni video in cui i robot sociali, grazie all’uso di modelli linguistici come GPT di OpenAI, hanno partecipato a conversazioni di gruppo adattandosi alla diversità degli individui, ricordandone le preferenze e decidendo a chi rivolgersi per dialogare.

Ecosistema RAISE - Il mestiere della ricerca in Liguria. La voce delle scienziate e degli scienziati di RAISE

Marco Fortunato, ricercatore chimico, è impegnato nello sviluppo di una stazione di monitoraggio delle acque che utilizza l’effetto piezoelettrico e termoelettrico per produrre energia e autoalimentarsi. Il ricercatore ha spiegato agli studenti cosa siano i materiali compositi funzionali e i vantaggi degli stessi per la produzione di energia elettrica, come la facilità di produzione, la resistenza agli sforzi e il basso impatto ambientale.

Ecosistema RAISE - Il mestiere della ricerca in Liguria. La voce delle scienziate e degli scienziati di RAISE

Filippo Castelli, ricercatore dell’Istituto IAS per lo studio degli Impatti Antropici e la Sostenibilità in Ambiente Marino, ha raccontato la sua ricerca su biofouling – e cioè l’accumulo di microrganismi, piante e alghe sugli scafi delle navi – e l’interazione con i materiali. Gli studenti sono rimasti affascinati dal guardare i video subacquei registrati grazie a un piccolo sottomarino filoguidato chiamato ROV, ed anche increduli – così come il ricercatore testimone dell’incontro – nel vedere un grosso astice fra le acque del porto di Genova.

Ecosistema RAISE - Il mestiere della ricerca in Liguria. La voce delle scienziate e degli scienziati di RAISE

A conclusione della giornata, la docente di Matematica e Fisica del Liceo Silvia De Stefano si espressa con queste parole: “l’evento di orientamento è stato uno spunto prezioso per mostrare come la scienza sia strettamente collegata anche ad altri ambiti del sapere, come il diritto e la psicologia e che questa multidisciplinarietà sia il punto di forza di un ecosistema come RAISE. Queste occasioni offrono agli studenti del liceo delle scienze umane una visione interdisciplinare e stimolante”.

Robot Valley Genova raccontata dagli ospiti internazionali

Tra gli scienziati invitati a parlare della loro ricerca a Robot Valley Genova non sono mancati degli illustri ospiti internazionali. Abbiamo colto quest’occasione per chiedere la loro opinione su questo nuovo festival dedicato a robotica, arte e persone e abbiamo domandato ad alcuni di loro: cosa ti porti a casa da questa esperienza a Robot Valley Genova?
Ecco cosa ci hanno risposto Kristen Kozielski, professoressa di Neuroengineering Materials presso TUM School of Computation, Information and Technology; Arash Ajoudani, direttore di Human-Robot Interfaces and Interaction (HRI²) IIT; Marcelo H. Ang, direttore dell’Advanced Robotics Centre National University of Singapore.

So my major take home from the Robot Valley event is really looking at the breadth of what it means to work with robotics. So I work at the interface of robotics with materials that interface with the brain. But we’ve seen talks with people doing, let’s say, AI, as well as developing these technologies for learning and childhood development. So really it takes technologies and and expertise from a really, really broad range of fields.

Da Robot Valley mi porto a casa un’osservazione sulla dimensione di ciò che significa lavorare con la robotica. La mia ricerca si focalizza sull’interfaccia della robotica con materiali che comunicano con il cervello. Ma qui abbiamo assistito anche alle presentazioni di ricercatrici e ricercatori che si occupano di intelligenza artificiale o di come di sviluppare queste tecnologie per l’apprendimento e lo sviluppo infantile. Quindi ci vogliono davvero tecnologie e competenze da una gamma molto, molto ampia di campi.
Kristen Kozielski, professor in Neuroengineering Materials at TUM School of Computation, Information and Technology

Robot Valley Genova raccontata dagli ospiti internazionali - Kristen Kozielski

So from Robot Valley, the message I’m taking home is the excellence, Italian excellence in robotics, Ligurian excellence in robotics and also in in systems and devices. I’m proud to be here to see so many amazing, beautiful presentations focusing on devices, technologies, robots and algorithms that they want to have impact on People’s Daily living. And this is thanks to brilliant researchers and people that have made it possible.

Da Robot Valley il messaggio che mi porto a casa è di aver visto l’eccellenza, l’eccellenza italiana nella robotica, l’eccellenza ligure nella robotica ma anche nei sistemi e dispositivi. Sono orgoglioso di essere qui per vedere così tante presentazioni straordinarie e belle incentrate su dispositivi, tecnologie, robot e algoritmi che vogliono avere un impatto sulla vita quotidiana delle persone. E questo grazie a brillanti ricercatori e persone che lo hanno reso possibile.
Arash Ajoudani, director of the Human-Robot Interfaces and Interaction (HRI²) IIT

Robot Valley Genova raccontata dagli ospiti internazionali - Arash Ajoudani

It’s very interesting to experience art and technology, right?
And this is really exemplified by this robot valley, right? And this environment, because robots operate with human beings and human beings are artistic creatures. Culture is very important and history is very important too, and philosophy and ethics, all these non-technical things and how we combine them into robotic technology to create machines that will make us happier, make work well with humans and art is a very important factor in doing that. So that emphasizes this experience. I will take back and emphasize the importance of not forgetting the humans. Robots are there to help humans and art is a very important factor in it.

È molto interessante sperimentare l’arte e la tecnologia, vero?
E questo è davvero esemplificato da questa valle di robot, perché i robot operano con gli esseri umani e gli esseri umani sono creature artistiche. La cultura è molto importante, come anche la storia è molto importante, e la filosofia e l’etica, tutte queste cose non tecniche e il modo in cui le combiniamo nella tecnologia robotica per creare macchine ci renderanno più felici, l’arte è molto importante in questo scenario. Questo enfatizza questa esperienza. Mi porterò a casa l’importanza di non dimenticare gli esseri umani. I robot esistono per aiutare gli esseri umani e l’arte è un fattore molto importante in questo.
Marcelo H. Ang, Ag Director, Advanced Robotics Centre National University of Singapore

Robot Valley Genova raccontata dagli ospiti internazionali - Marcelo H. Ang

Robot Valley Genova: le previsioni per il futuro degli Spoke Leader di RAISE

Durante Robot Valley Genova sono stati presentati gli avanzamenti dei progetti dell’ecosistema RAISE, è stata un’occasione di confronto e riflessione anche per gli SPOKE leader ai quali abbiamo chiesto: quale pensi che sia la tecnologia che avrà il maggior impatto nel prossimo futuro?
Ecco cosa ci hanno risposto Andrea Pagnin, IIT, Leader Spoke 5 (trasferimento di conoscenza e tecnologia); Marco Faimali, CNR, Leader Spoke 3 (protezione e cura dell’ambiente); Michela Spagnuolo, CNR, Leader Spoke 1 (tecnologie urbane per un coinvolgimento inclusivo); Cristina Battaglia, Programme Manager RAISE (Robotics and AI for Socio-economic Empowerment).

L’innovazione tecnologica che cambierà il futuro la stiamo vedendo adesso, è sicuramente l’intelligenza artificiale. La previsione per il futuro è che in Italia nel 2100 saremo 36 milioni di persone, mancheranno tecnicamente le mani per tenere in piedi il nostro sistema produttivo, dovremmo costruire dei sistemi cognitivi per aiutare gli esseri umani nella produzione. Stiamo lavorando per far diventare questo tipo di ricerca una realtà solida e di reale aiuto per le persone.
Andrea Pagnin, IIT, Leader Spoke 5

Robot Valley Genova le previsioni per il futuro degli Spoke leader di RAISE - Andrea Pagnin

L’innovazione tecnologica che cambierà il futuro sarà una grande rivoluzione tecnologica. Credo che il monitoraggio ambientale con tutte le potenzialità che la robotica ci potrà fornire, rivoluzionerà il modo di curare l’ambiente e preservare il capitale naturale.
Il grande sforzo di RAISE in questo contesto sarà quello di mettere insieme competenze ecologiche-robotiche per poter gestire dati e immagini in maniera diffusa, coordinata e connessa per poter avere veramente un sistema di allerta ambientale quasi online.
Questo è il futuro. Questo è l’augurio e noi abbiamo anche coniato un termine che lo riassume: l’ecorobotica cioè la robotica e l’intelligenza artificiale al servizio dell’ambiente.
Marco Faimali, CNR, Leader Spoke 3

Robot Valley Genova le previsioni per il futuro degli Spoke leader di RAISE - Marco Faimali

Credo che l’innovazione tecnologica più importante con un impatto prevedibile nel futuro a breve e medio termine sia decisamente quello dell’intelligenza artificiale accoppiata a dispositivi robotici. Anche dispositivi semplici, in piccole innovazioni dal punto di vista della complessità tecnologica, potrebbero avere un grosso impatto sulle persone nella vita di tutti i giorni. Per esempio potrebbero essere impiegati come facilitatori di attività e delle interazioni tra persone quindi usati come tecnologie in grado di aiutare e sostenere la comunicazione tra individui, magari soprattutto quando questi individui hanno delle difficoltà temporanee o permanenti che riducono la loro capacità di interazione.
Michela Spagnuolo, CNR, Leader Spoke 1

Robot Valley Genova le previsioni per il futuro degli Spoke leader di RAISE - Michela Spagnuolo

Siamo nel pieno di una rivoluzione tecnologica ed immaginare quale sarà l’innovazione più importante nel futuro prossimo è davvero complesso. Quello che percepiamo è che stiamo vivendo un momento di cambiamenti e dobbiamo sognare il futuro. Io penso, anche analizzando quanto realizzato e progettato in RAISE, che la grandissima quantità di dati e la sempre crescente capacità di calcolo a disposizione per elaborare e gestire queste informazioni siano un bagaglio straordinario. Un patrimonio di informazioni fondamentali per la cura, per il miglioramento della qualità della vita e per la sicurezza delle persone.
Cristina Battaglia, Programme Manager RAISE

Robot Valley Genova le previsioni per il futuro degli Spoke leader di RAISE - Cristina Battaglia

RAISE al Forum PA per sviluppare nuove sinergie e discutere del ruolo del CNR negli investimenti del PNRR

All’interno del panel, che si è tenuto al Palazzo dei Congressi di Roma, è stato analizzato lo stato di attuazione delle diverse iniziative di sistema della missione 4 del piano nazionale di ripresa e resilienza (centri nazionali, partenariati estesi ed ecosistemi dell’innovazione), della loro sostenibilità e delle sfide che dovranno essere affrontare al termine del PNRR.

Le parole chiave sono state valore, accelerazione, collaborazione e impatto. Una stimolante occasione per discutere di questi temi e per presentare l’ecosistema RAISE, i risultati raggiunti e lo stato di attuazione delle linee di attività. Ma soprattutto per guardare al futuro in un quadro di collaborazioni nazionali ed internazionali in cui Raise e tutti i partner coinvolti possono essere protagonisti.

Ecosistema RAISE - Forum PA 2024 - Il ruolo del CNR negli investimenti del PNRR per il settore della ricerca

Un confronto stimolante, alla quale hanno partecipato la Programme Manager di RAISE Cristina Battaglia, il Direttore generale dell’Unità di Missione per l’attuazione degli interventi del PNRR – MUR  Antonio Di Donato, il Direttore del Dipartimento Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia del Consiglio Nazionale delle Ricerche Stefano Fabris, e la Direttrice dell’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del Consiglio Nazionale delle Ricerche Caterina Vozzi.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche è presente al Forum PA con una rubrica di tre eventi, che affronta tematiche nell’ambito della ricerca scientifica: attrattività, investimenti del PNRR e la valorizzazione della ricerca.

Robot Valley Genova: quali sono le tecnologie del futuro

Abbiamo chiesto a quattro scienziate e scienziati una previsione per il futuro: quale pensi che sia la tecnologia che avrà il maggior impatto nel tuo campo di ricerca nel prossimo futuro?
Ecco cosa ci hanno risposto Monica Gori (IIT), Antonio Bicchi (IIT), Simonetta Fraschetti (UniNa) e Paolo Povero (UniGe).

“Secondo me la tecnologia che avrà Maggiore impatto i prossimi anni nel mio nel mio campo sicuramente sarà quella di poter mettere insieme le conoscenze intelligenza artificiale con tecnologie multisensoriali con approcci neuroscientifici. Si vedono sempre di più sistemi che permettono di leggere all’interno di una corteccia cerebrale o di comunicare attraverso questi messaggi. Sarà tanto importante far sì che questi segnali vengano usati maggiormente e nel modo migliore per bambini e adulti, con e senza disabilità. Proprio per questo la comunicazione tra neuroscienze e tecnologia sarà sempre più importante.”
Monica Gori, Principal Investigator dell’Unità per persone con disabilità visiva di IIT, RAISE Spoke1 e Spoke 2.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Quali sono le tecnologie del futuro - Monica Gori

“Noi veniamo da una ricerca di tanti anni, con grandi successi, che ha come tema la collaborazione tra uomini e robot. L’innovazione più importante sarà quella della integrazione tra uomini e robot quindi macchine che si integrano come estensione della persona questo darà luogo a una espansione della robotica come empowerment, come abilitazione di nuove funzionalità delle persone, un arricchimento delle persone, un aiuto alle persone sempre però lasciandole al centro, non sostituendole ma allargandone le potenzialità.”
Antonio Bicchi, Senior Scientist presso l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova ed è Chair of Robotics presso l’Università di Pisa, RAISE Spoke 1, Spoke 2 e Spoke 4.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Quali sono le tecnologie del futuro – Antonio Bicchi

“Una tecnologia che sicuramente avrà un impatto molto importante nei prossimi anni è quella legata all’esplorazione dei fondali marini. Abbiamo avuto oggi modo di discutere del fatto che i nostri fondali sono conosciuti per una percentuale veramente molto bassa, parliamo del 25% di tutti i fondali del nostro pianeta. Quindi riuscire a migliorare le nostre capacità di esplorazione della biodiversità e di tutte le risorse potenzialmente importanti per per l’uomo secondo me è una delle priorità e un incontro come quello di oggi mi fa molto ben sperare rispetto alla possibilità di dare queste risposte.”
Simonetta Fraschetti, Professoressa ordinaria di Ecologia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, membro del Consiglio di Amministrazione della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, Presidente del Simposio Europeo di Biologia Marina, Co-responsabile Nazionale del Nodo 1 del National Biodiversity Future Centre – NBFC.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Quali sono le tecnologie del futuro – Simonetta Fraschetti

“La robotica e, in modo particolare, anche l’intelligenza artificiale, potrebbero permetterci di passare da quello che è un monitoraggio puntiforme degli ambienti marini e terrestri e anche aerei a un monitoraggio diffuso. L’impiego di sistemi automatici robotici con l’utilizzo di tecnologie abbinate ad intelligenza artificiale ci può permettere di rendere il monitoraggio il campionamento e la successiva gestione ambientale molto più mirati e molto più funzionali, per il raggiungimento di quello che è un obiettivo ormai a scala mondiale di uno sviluppo sostenibile degli diversi ecosistemi.“
Paolo Povero, Docente di Oceanografia Biologica e Monitoraggio ambientale marino presso Università di Genova, RAISE Spoke 3.

Ecosistema RAISE - Robot Valley Genova - Quali sono le tecnologie del futuro - Paolo Povero

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